TorTour 2002 : diario

Giorno 1 - Giovedí 25 luglio 2002
Km 69,4 - 2070 m. salita - 1434 m. discesa
Bolzano - Lana - Malga Naturno - Naturno - Jägerrast - Maso Gelato


Alla partenza da Bolzano alle ore 7.30 siamo in 13 (subito qualcuno si tocca!) a causa di alcune più o meno giustificabili defezioni dell'ultima ora: 5 gli "esordienti" nell'edizione che si prospetta come la più dura della storia del TORTOUR !!!
"Cassandra" Bellini, un guru della meteorologia, prevede fronti temporaleschi per il pomeriggio ... decidiamo quindi di darci una mossa per arrivare a Maso Gelato il prima possibile: il tempo non é bello ma sembra tenere.
In un'oretta attraversiamo le campagne che ci separano dalla stazione a valle della funivia di San Vigilio a Lana di Sopra: l'umore del gruppo é alto, tiene banco una discussione incentrata sul peso degli zaini.
6,50 € e 10 minuti bastano per volare da 300 m. a 1400 m., dove "Polpaccino" si ricompatta con il gruppone: contrario all'ausilio meccanico ha inforcato la bici alle 6.00 per raggiungere su due ruote Monte San Vigilio ....
Dopo neppure un Km di salita iniziano a piombarci addosso in senso contrario i biker che partecipano al Adidas Bike Transalp Challenge 2002: fortunatamente dobbiamo condividere lo stesso sterrato solo per alcuni km, poi siamo nuovamente padroni della salita, in parte sterrata in parte sentiero, verso Malga Naturno (m. 1922), dove arriviamo alle ore 10.30.
Il protagonista del ristoro é uno strudel "di pregevole fattura", che nelle nostre intenzioni ci fornirà le energie necessarie per la seconda impegnativa parte della giornata; la larga strada bianca sterrata che scende a Naturno (m. 554) è l'ideale per digerire, a parte le quasi inevitabili forature.
La temperatura in fondovalle é decisamente più alta ed il sole rende ancora più impegnativa la salita asfaltata lungo la Val Senales: punte di 37°, poco traffico vista l'ora e gruppo che si sgrana a seconda delle condizioni atletiche, gli esordienti la fanno comunque da padrone.
Al bivio nei pressi di Certosa imbocchiamo a destra la Val di Fosse, sempre su asfalto ma con pendenze decisamente più impegnative, tanto che l'arrivo a Jägerrast (m. 1676) é molto agognato da tutti: stiamo entrando all'interno nel Parco Naturale di Tessa, dove era di casa Ötzi, l'uomo del Similaun.
Il secondo strudel della giornata ci riconcilia con il mondo e siamo pronti ad affrontare, chi prima chi dopo, l'ultima fatica della giornata risalendo la sterrata lungo il torrente, ammirando camosci e marmotte a poche decine di metri di distanza: prima delle 17.00 siamo finalmente a Maso Gelato/Eishof (m. 2069).
L'ambiente é unico, con Cima Bianca e Cima Fiammante a troneggiare sullo sfondo della valle che domani dovremo risalire completamente fino a Passo Gelato; mentre ammiriamo il panorama arriva anche una coppia di sposini che si é regalata il Transalp per luna di miele ...
La cena non tradisce l'appetito e ci regala in chiusura il terzo strudel della giornata: con un Hausrunde e qualche giro a briscola chiamata concludiamo la prima tappa e ci abbandoniamo a sonni più o meno profondi e tranquilli, turbati in parte dalle previsioni meteo della "Frau" che vaneggia di nevicate nella prima mattinata.

Giorno 2 - Venerdí 26 luglio 2002
Km 45 - 2225 m. salita - 1968 m. discesa
Maso Gelato - Passo gelato - Lazinseralm - Plan - Moso in Passiria - Obere Gostalm - Rifugio Monte Neve

Il risveglio è allietato dal tempo decisamente più bello di quanto temuto e da un'abbondante colazione: alle 8.20 siamo già in sella lungo il sentiero che risale la Val di Fosse: inizialmente pedalabile dopo i 2400 m. di altitudine inizia a inerpicarsi e diventa troppo tecnico perché pedalare sia conveniente.
Iniziamo a spingere le bici, mentre saliamo sempre piú in alto in un'atmosfera unica, tutta per noi (incontriamo solo 2 escursionisti a piedi!), ammirando lo spettacolo della natura che ci circonda. "Cassandra Anapurna" Bellini tenta una danza delle neve ma tutto quello che ottiene é un calo di temperatura ed un abbozzo di pioggerellina quasi gelata.
Verso le 11.00 intravediamo la vetta: per arrivare a Passo Gelato dobbiamo ancora attraversare un nevaio, compiere un ultimo passaggio con la bici in spalla e finalmente conquistiamo i m. 2908 del punto piú alto di questo TorTour: ai piedi dell'Altissima si domina tutta la Val di Fosse e la Val di Plan e non ci sembra vero di essere arrivati cosí in alto !
Scendiamo al Rifugio Petrarca fermandoci ad ammirare il laghetto creatosi dallo scioglimento della neve proprio sotto il passo: una cioccolata calda ci riempie di energia per affrontare i 1000 m. di dislivello in discesa fino a Lazinseralm: il single track é bellissimo ma impegnativo perché molto ripido e tecnico, con continue canalette in pietra per lo scolo della pioggia alte fino a 20 cm (causano numerose forature) ed un paio di tratti innevati.
A tratti siamo costretti a scendere spingendo la bici, mentre incrociamo altri bikers che ripercorrono il nostro itinerario in senso contrario: non gli invidiamo di certo !!!!
A Lazinseralm, verso le 13.00, necessaria pausa pranzo e Mauro comunica al gruppo il suo ritiro per motivi familiari (?): in un colpo solo perdiamo quindi i Bellini-Brothers (Michele aveva comunque limitato ai primi due giorni la sua partecipazione) e scattano i festeggiamenti per i benefici influssi che le condizioni meteo potrebbero trarre da questo evento!
La sterrata diventa asfalto a Plan e da qui scendiamo fino a Moso, dove il gruppo degli 11 superstiti si divide per un tratto tra "stradisti" e "sterratisti": i primi salgono lungo la strada asfaltata del Passo del Rombo, gli altri lungo lo sterrato in riva al Passirio.
A ranghi ricompattati ci apprestiamo infine ad affrontare l'ultima lunga fatica della giornata: dalla strasa asfaltata a m. 1670 parte la ripida sterrata che dapprima conduce a Gostalm (m. 1946) poi diventa sentiero ed entra nel territorio "surreale" e selvaggio delle ex Miniere di Monteneve, le piú alte miniere d'Europa, dove per 800 anni (fino al 1979!) si estraevano argento, piombo e rame.
Negli ultimi km il "brillantante" é finito da un pezzo ed all'arrivo al Rifugio Monte Neve a m. 2355 il gruppo é sfilacciatissimo: quando arriva l'ultimo alle ore 19.00 (non si fanno nomi...) i primi hanno già fatto la doccia, ma l'importante é aver superato tutti la tappa più dura e più temuta.
La lauta cena e sopratutto la "grappa alla genziana" ci stendono definitivamente: tutti a nanna (chi con gli scuri alle finestre chiusi, chi no...) riflettendo su quella che doveva essere la vita in miniera.

Giorno 3 - Sabato 27 luglio 2002
Km 46 - 1276 m. salita - 1726 m. discesa

Rifugio Monte Neve - Forcella Monte Neve - Lazzacher Alm - Ridanna - Mareit - Vipiteno - Kreut - Enzianhütte

Essendo questa la tappa sulla carta meno dura ci concediamo una partenza leggermente ritardata: preso felicemente atto della Nutella a colazione, meno del tempo ancora incerto, alle 9.15 iniziamo a risalire il sentiero che dal rifugio porta alla Forcella Monte Neve.
Si riesce a pedalare solo per un breve tratto, poi il sentiero s'impenna e siamo costretti a spingere per lunghi tratti lungo numerosi tornanti fino ai m. 2767 della Forcella, conquistata verso le 10.00: lo spazio in vetta é il contrario di "abbondante" ma é fantastico il panorama sulla Lazzacher Tal e la zona mineraria sul versante della Val Ridanna.
Fa ancora freddo ma il tempo sembra mettersi al meglio: il sentiero che scende a Poschhaus é molto tecnico, sassoso e ripido: chi ha più pelo sullo stomaco (in senso figurato, altrimenti il Presidente sbaraglia tutta la concorrenza ...) come Maurizio si gode il single track fino in fondo, gli altri solo a tratti.
Dopo un'ora abbondante raggiungiamo Poschhaus, dove termina il sentiero ed inizia la strada bianca che scende in Val Ridanna: sulla montagna fa impressione vedere i sistemi abbandonati usati per il trasporto su binario o via teleferica del materiale estratto fino in fondovalle, dove troviamo il vecchio villaggio minerario.
La strada asfaltata scende dolcemente lungo la Val Ridanna fino a Mareit, dove imbocchiamo uno sterrato/sentiero che costeggia il torrente e ci conduce fino a Vipiteno dove entriamo trionfalmente alle 14.20.
Non ci sono alternative: dobbiamo risalire fino in località Kreut, prima di Terme di Brennero, lungo la SS 12. Dopo la quiete dei luoghi che abbiamo attraversato nei primi giorni, il traffico della statale e l'incombente presenza dell'autostrada sopra di noi sono peggio di una pugnalata!
Alle 15.30 ci infiliamo finalmente nuovamente nel bosco lungo lo sterrato che sale a Malga Zirago e al Rifugio Genziana: siamo fuori dal turismo di massa, nei pressi del confine con l'Austria, come testimoniano le numerose e deserte strade militari visibilissime sull'altro versante della valle.
L'ultima pedalata della giornata alle 17.15 ed arriviamo al rifugio completamente a misura di biker: di escursionisti a piedi neanche l'ombra, tanti austriaci e tedeschi su due ruote (anche un mtb-tandem !) sulla rotta del TransAlp, che saranno nostri compagni di viaggio l'indomani.
Ci godiamo finalmente un paio di ore di sole sulla terrazza del rifugio, da cui abbiamo una vista stupenda sul Tribulaun. La cena é ottima, abbondante e decisamente non risente degli aumenti dovuti all'introduzione dell'euro ...
Unica nota stonata é il persistente blocco intestinale (e relative conseguenze!!!) che affligge il Presidente: fortunatamente piombiamo in un sonno ristoratore che ci evita di soffrire troppo.

Giorno 4 - Domenica 28 luglio 2002
Km 41 - 1513 m. salita - 2610 m. discesa

Enzianhütte - Schlüsseljoch - Fußendraß - Passo Fundres - Ob. Weitenbergalm - Vandoies

Il tempo é finalmente bellissimo, all'altezza della stagione: partiamo di buon ora, verso le 8.15, e subito abbiamo da sudare lungo il largo sentiero che sale ai m. 2209 di Passo della Chiave, impegnativo più per tecnica che per la pendenza.
In 45 minuti siamo in cima, da cui si gode un panorama splendido sull'alta Val d'Isarco e sulla sottostante Val di Vizze: proprio difronte a noi, dall'altra parte della valle, ci incute timore la vallata trasversale che dovremo risalire fino all'ultima fatica del TorTour 2002, il Passo Fundres.
La discesa fino a fondovalle é eccezionale, una vecchia strada militare sterrata tutta tornanti che mette a dura prova i nostri freni: si scende molto veloce ed alle 9.50 siamo giá all'attacco della sterrata che sale cattivissima attraverso il bosco.
Le fatiche dei giorni passati hanno lasciato un segno profondo e la salita, per un totale di m. 1200 di dislivello, sembra non finire mai e molti se la prendono comoda: intorno ai m. 2000 di altitudine il bosco lascia il posto a roccia e prati attraversati da un limpidissimo torrente che sgorga proprio sotto il passo. La sterrata diventa sentiero, ma ci sono le testimonianze che questa era una strada militare, bucherellato quá e lá da tane di marmotte di cui ogni tanto sentiamo il richiamo: di escursionisti a piedi neanche l'ombra !
Dopo un paio di ultimi tornanti arriviamo alle 14.00 finalmente al Passo Fundres, m. 2568: da una parte una magnifica vista sul Gran Pilastro, dall'altra Cima Gallina ed uno scorcio sulla Val di Vizze. Il cielo é limpidissimo, si sta divinamente ed alla spicciolata arrivano anche altri bikers.
I più nostalgici tra di noi non vorrebbero piú scendere da qui, ma sappiamo che ci aspetta quello che da molti é considerato il single track piú bello delle Alpi: le nostre aspettative non vanno deluse, provare per credere !!!
Siamo veramente in un angolo di paradiso e ne vogliamo approfittare fino in fondo: ci sdraiamo al sole in un prato a quota m. 2300, in riva alla sorgente del torrente che nasce sull'altro versante: poi riprendiamo a scendere, ora il sentiero é piú tecnico ma sempre spettacolare ed in breve siamo alla malga Obere Weitenbergalm.
Ci rifocilliamo con prodotti genuini (pane nero casalingo, speck, formaggio, yoghurt) tra maiali e galline che razzolano tra le nostre mtb: ma chi ha voglia di tornare a casa ?
L'ultima discesa sterrata della giornata e dell'intero TorTour 2002 é una splendida strada bianca veloce su cui lasciamo correre le nostre mtb; poi raggiungiamo l'asfalto in Val di Fundres e da qui a Vandoies é ancora solo discesa.
Il TorTour 2002 é finito: con un pó di nostalgia e di curiosità (cosa ci riserverà l'edizione 2003 ???) saliamo sul treno che ci riporta a Bolzano.
Alla prossima...

Max