TorTour 2002 : presentazione

Passo Gelato / Eisjöchl (m. 2895) verso Rifugio Petrarca all'Altissima / Stettinerhütte (m. 2875)

Dalla natura incontaminata all'interno del Parco Naturale di Tessa, al ritorno al passato tra le miniere più alte d'Europa, fino ai sentieri di confine teatro della Grande Guerra ed al sigle track giù dal Passo Fundres: panorami mozzafiato ed emozioni assicurate.
L'unico motivo per lamentarsi sono i tratti a spinta nei pressi degli "scollinamenti" più elevati.

Si tratta sicuramente di un itinerario decisamente "rinfrescante" sopratutto in caso di maltempo: Passo Gelato e Rifugio Monte Neve sono nomi che rendono l'idea sopratutto tenendo conto dei passaggi a m. 2879 (Eisjöchl), m. 2687 (Forcella Monte Neve) e m. 2568 (Passo Fundres).
Si attraversano Val d'Adige, Val Venosta, Val Senales, Val di Fosse, Val di Plan, Val Passiria, Val di Lazzago, Val Ridanna, Val d'Isarco, Val di Vizze, Val di Fundres. 7100 metri di dislivello in salita e 200 Km da percorrere in 4 giorni.

Passo Gelato / Eisjöchl (m. 2895) verso Rifugio Petrarca all'Altissima / Stettinerhütte (m. 2875)


Pernottamenti: Maso Gelato, Rifugio Monte Neve e Rifugio Genziana.

Giorno 1: prevede una salita in funivia al Monte San Vigilio sopra Lana, pensata per garantire almeno qualche brivido in discesa: per i contrari a tale "supporto meccanico" la possibilità di mettere altri 1150 m di dislivello sul totale delle salite di giornata o la più comoda alternativa lungo la Val Venosta.

Giorno 2: sicuramente la tappa più dura: una scalata mattutina ai 2908 m. di Passo Gelato, nel regno di Ötzi, ed una pomeridiana al Rifugio Monte Neve: non si soffre certo di caldo.

Giorno 3: frazione "leggera" per attraversare la Val d'Isarco, si arriva comunque a sfiorare il confine con l'Austria.

Giorno 4: tappa impegnativa con due passaggi sopra i 2200 m., il Passo della Chiave ed il Passo Fundres, ultima fatica prima della discesa finale su Vandoies.